Femmes 1900.
La donna art nouveau

La bellezza terrificante e commestibile dell’architettura dell’Art Nouveau

                                       Cit. Salvador Dalì

In seguito alla conclusione dei festeggiamenti per i settant’anni dalla sua costituzione Propordenone Onlus intende proporre alla città di Pordenone una mostra di livello internazionale.

La possibilità di esporre oggetti prestigiosi di importanti collezioni private ed il tema quanto mai attuale della donna hanno spinto alla selezione di oggetti in cui l’immagine femminile diventa il motore intorno al quale la selezione si è mossa.

La modernità di questi oggetti, sebbene plasmati con lo stile inconfondibile del Novecento, la connessione alla quotidianità del ruolo della donna che emerge in moltissime opere che verranno esposte ha permesso la creazione di un ponte tra il secolo passato e l’oggi.

Il desiderio è quello di voler offrire alla città, durante il periodo dell’esposizione, un’immersione in un clima riconducibile al periodo storico degli oggetti esposti grazie anche all’organizzazione di molti eventi collaterali.

La notevole quantità di opere d’arte offerte al fruitore comune diventano una guida per una passeggiata tra le differenze stilistiche europee, le sensibilità con cui gli autori hanno trattato il tema, la nascita di una nuova dimensione della donna. Il visitatore sarà accompagnato nel riconoscimento delle varie declinazioni dal Modernismo spagnolo all’Art Nouveau francese al Liberty italiano alla Secessione austriaca allo Jugendstil tedesco. Lo scopo dell’associazione Propordenone è quello di proporre un progetto ad alto contenuto artistico ma nello stesso tempo accattivante e vicino alla sensibilità dei più.

L’ evento ha sede presso la Galleria Harry Bertoia in corso Vittorio Emanuele II. La mostra “Femmes 1900. La donna Art Nouveau” rientra tra gli appuntamenti dell’Art Nouveau Week (8 – 14 luglio).

Dal punto di vista artistico però non è emersa altrettanta ricchezza, quindi in città i riferimenti allo stile Liberty si sono visti soprattutto nelle abitazioni private della medio alta borghesia, che ora purtroppo si contano sulla punta delle dita, anche per il desiderio di rinnovamento distruttivo operato negli anni Sessanta. Ciò non toglie che però anche in città si sentisse, di riflesso, lo spirito di rinnovamento che correva nelle grandi capitali europee.

La mostra non ha quindi nessuna attinenza specifica con la città, ma si prefigge semplicemente uno scopo divulgativo e di immersione in un movimento artistico estremamente affascinante, di facile comprensione ed ancora relativamente poco conosciuto.

FEmmes Block-1 Femmes 1900
Manifesto Femmes 1900.
Femmes Block 2- Femmes 1900

Il Tema

Fonte ispiratrice quasi inesauribile per tutti i maggiori artisti che si sono cimentati in questo nuovo stile artistico, la donna è stata declinata in tutte le sue possibili forme e visioni: la maliarda, la vampira, la fata, dominatrice e schiava.

Il tutto in un arco di tempo molto breve, 20 anni che però hanno segnato una frattura profonda ed incolmabile con la vecchia arte europea ed un trampolino per la modernità dei ruggenti anni 20 che ci hanno proiettato nella contemporaneità. Non può mancare una collezione degli oggetti più tipici e amati dalle donne: gli abiti.

Inquadramento

In tutta Europa la passione per la modernità con le sue scoperte scientifiche calate negli oggetti di tutti i giorni, la volontà di classi meno abbienti di godere di opere d’arte a costi contenuti, i movimenti sociologico/artistici, quali quello forse più noto di William Morris in Inghilterra, che professavano un ritorno alle radici dell’arte ed al bello, in opposizione al degrado della società industriale che abbruttiva città e natura, hanno portato allo sviluppo di un medesimo fiume di idee che nell’arte sono sfociate nel cosiddetto movimento floreale.

Opere ed Oggetti proposti

L’idea della mostra nasce da Maurizio Lorenzo, da 30 anni si occupa di antiquariato del periodo che va dall’art nouveau al decò, è specializzato soprattutto in lavori su carta, ceramiche e oggetti plastici di materiali vari, ha svolto la sua attività a Londra e a Parigi e negli ultimi anni si è trasferito a Venezia.

In questi anni ha fatto crescere parecchie collezioni di oggetti del periodo, gli oggetti che vorremmo proporre, sebbene non sempre di spessore museale hanno però un valore artistico e culturale universalmente riconosciuto.

Spettacoli teatrali, con la nascita di stelle quali Sarah Bernhardt, Loie Fuller, Cleo de Merode, da noi Eleonora Duse ecc, hanno cambiato il modo di sentire e vedere l’arte nei suoi molti risvolti.